Una portineria sociale per “i Morticelli” a Salerno
Il progetto di allestimento della sagrestia dei Morticelli a portineria sociale di quartiere ha visto coinvolte in uno stage formativo circa 14 giovani professioniste, designer e architette, che hanno lavorato, guidate da Vincenzo Tenore, alla lettura dello spazio e allo sviluppo del progetto commissionato dall’associazione.
Il progetto chiama in causa chiaramente tutto il panorama del mobile razionalista indagato da Albini e Helg raccogliendo l’eredità dei casiers standard di Le Corbusier e Perriand con elementi portanti costituiti da strutture ibride, esoscheletri esili, connesse da nodi, a sostenere casse in legno liberamente posizionate mediante giunzioni regolabili.
Nella soluzione proposta ai Morticelli gli elementi portati, realizzati con pannelli multistrato di betulla naturale, compongono le casse contenitive, installate a quote differenti, alternativamente a servizio della parte esterna e interna del banco, mentre gli elementi portanti sono costituiti da esili bastoni di faggio disposti a triangolo e vincolati da fettucce di metallo verniciato nero, a comporre una sorta di reticolo spaziale connesso a diverse altezze e poggiato su piedini regolabili. Nella parte sommitale di questi reticoli, un tappo nero a vite serra le strutture. Nel reticolo di connessioni metalliche si inserisce, chiaramente leggibile nella parte sommitale della struttura, un lungo elemento nero, una lampada led che illumina sia lo spazio di lavoro che, in maniera indiretta, l’ambiente circostante.
L’installazione nella sagrestia dei Morticelli vede allestita una configurazione lineare che parte dal blocco nero del lavello e del piccolo frigo bar sottoincasso e si sviluppa lungo una diagonale nello spazio. Tale configurazione lineare si ottiene componendo moduli trapezoidali la cui matrice geometrica generatrice è l’ottavo di ottagono. Alcuni elementi sono stati liberamente installati nelle nicchie murarie esistenti a costituire altri ambiti di servizio, un piccolo merchandising e una piccola libreria.
L’angolo di taglio delle casse contenitive di 67,5° consente differenti modalità di aggregazione di questi casiers, compresa ovviamente quella ottagona, ed è un riferimento chiaro alla conformazione geometrica della prospiciente chiesa dei Morticelli: una citazione, una genealogia formale indotta che tuttavia manifesta la sua familiarità solamente nella possibilità aggregativa e non nella proposizione formale.
Progetto: architetto vincenzo tenore, +tstudio
Team di progettazione: Giorgia Arillotta, Valentina Buono, Sara Carota, Sara Condulmari, Giorgia Guadagno, Monica Sandulli, Caterina Secchi, Aureliana e Michela Scotti, Maria Chiara Scelsi, Aura Veneziano,
ph 1-20: ©CarloOriente2022
ph 21-26 ©Blam strategie attive 2022
07/10/2022